Fresco di stampa, il libro di preghiere di Liliana Speziale e Paola Surano “A Te mi affido”: preghiere come strumento di conforto, rifugio, ringraziamento

L’intento delle Autrici è quello di regalare un piccolo strumento di riflessione, frutto di due spiritualità diverse ma che hanno in comune l’idea che la preghiera sia rifugio, conforto, ringraziamento, serenità, speranza, affidamento, perché nella preghiera ci abbandoniamo al Signore che cammina con noi, come i discepoli di Emmaus, spiegandoci il senso della vita.

 

 

Autori: Paola Surano e Liliana Speziale

Genere: Indaco – Poesia

Formato: 138×216 mm

ISBN: 9791280831309  

24.12.2023 , 136 p., fresata

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB 

acquista_online_tplm


Ospiti d’eccezione a Radio Città Bollate FM 101.700 e in streaming su www.radiocittabollate.it Paola Surano dello staff di TraccePerLaMeta edizioni e la poetessa Maria Luisa Luraghi che hanno parlato del nuovo libro dell’autrice “Il cofanetto di velluto blu” leggendo alcune liriche.

Fabio Clerici è co-conduttore del programma “Carezze di parole” con Hugo Salvatore Esposito.

Trasmissione andata in onda il 19 febbraio 2017
 
youtube_icon

La poesia è esercizio spirituale, è osservazione, è rilettura di noi e del mondo circostante. Un cammino letterario dove la parola è veicolo di emozione e di trasformazione fra il pensiero interiore e il desiderio di esternare i nostri concetti fatti di essenza fra le poche certezze e gli innumerevoli dubbi, ma sempre incondizionatamente leali, perché leale è la poesia.

Le poesie di Maria Luisa Luraghi hanno versi semplici come semplici sono i sentimenti della vita, consapevolezze accettate, sconfitte e vittorie, paure e felicità da custodire come perle raccolte negli anni, in un cofanetto di velluto blu.

(dalla Prefazione di Marzia Carocci)


189_il-cofanetto-di-velluto-blu900

Il cofanetto di velluto blu

Collana Indaco – Poesia
Maria Luisa Luraghi

24.11.2016, 78 p. a colori, brossura
Curatore: Marzia Carocci
Prefazione: Marzia Carocci
Direttore Collana: Marzia Carocci

ISBN 978-88-98643-83-7

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono acquistabili in tutti gli shop online e ordinabili in qualsiasi libreria

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB

acquista_online_tplm

 

Ospiti d’eccezione a Radio Città Bollate FM 101.700 e in streaming su www.radiocittabollate.it. Anna Maria Folchini Stabile e Paola Surano dello staff di TraccePerLaMeta edizioni discutono del nuovo libro “Quel grattacielo nel bosco” di Fabio Clerici.

Fabio Clerici è co-conduttore del programma “Carezze di parole” con Hugo Salvatore Esposito.

Trasmissione andata in onda il 22 gennaio 2017
 
youtube_icon

Questo libro vuole essere per tutti. Come in un edificio c’è bisogno di rampe e di ascensori per chi non può camminare sulle proprie gambe, così in queste pagine si è deciso di aumentare l’accessibilità per chi ha difficoltà nel leggere.

Per la sua impaginazione si è deciso di seguire le indicazioni che la British Dyslexia Association mette a disposizione sul proprio sito web per chiunque voglia comporre testi più leggibili per persone con dislessia, un disturbo dell’apprendimento che rende difficile la decodifica del testo scritto.

(DALL’INTRODUZIONE DI ANDREA MANGIATORDI)

Il merito di questa nuova opera di Fabio Clerici è tutto nel ricordarci le origini, l’essenziale, ciò su cui si fonda la nostra umanità, testimoniando che non solo sono indispensabili per la buona qualità della vita i buoni rapporti interpersonali, ma anche tutto il modo di intendere l’ecologia che appunto da οἶκος, famiglia/casa, nel suo senso etimologico, trae origine. La scrittura lineare e la lettura agevole chiudono il quadro di questo libro, pietra miliare nella produzione artistica di Fabio Clerici, attento lettore della quotidianità e innamorato della Vita, della sua Bellezza e della sua Unicità.

(DALLA PREFAZIONE DI ANNA MARIA FOLCHINI STABILE)


Quel grattacielo nel bosco
con le ricette del bosco

Collana Cinabro – Visual | Cultura e Società
Fabio Clerici

1.6.2016, 292 p., brossura fresata

Curatore: Anna Maria Folchini Stabile
Introduzione: Andrea Mangiatordi
Prefazione: Anna Maria Folchini Stabile
Food Blogger: Gilda Belloni
Illustrazioni: Erika Maya

ISBN 978-88-98643-66-0

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB

acquista_online_tplm

 

“Strani Italiani – storie di uomini e donne controcorrente” di Vincenzo Meleca

Venerdì 31 ottobre 2014 la nostra socia Paola Surano ha presentato, nella sala della Biblioteca di Casorate Sempione, l’ultimo libro dell’Avv. Vincenzo Meleca, dal tiolo “Strani Italiani- storie di uomini e donne controcorrente”– ed. Greco&Greco- 2014.

Citiamo dalla presentazione:

“(omissis…) un libro di storia, questo: preciso, documentato, basato su fonti verificate, frutto di ricerche minuziose – ho avuto modo e fortuna di seguire in parte la “creazione” di questo testo ed è stato affascinante vedere e capire il puntiglio e la profondità delle ricerche, la scelta e la verifica delle fonti…Ma non un testo noioso di storia : è di piacevole lettura! Accontenta chi ama la storia e per chi è solo curioso: è bello da leggere, corredato da fotografie, immagini mappe e documenti (omissis…) Scritto a 4 mani con Valeria Isacchini, insegnante e scrittrice, con la prefazione del giornalista Luciano Garibaldi, il libro è una raccolta di biografie di italiani, uomini e donne, che hanno combattuto o comunque partecipato a guerre… nel mondo. Non solo guerre “ nostre” (la I e II guerra mondiale, le guerre d’Africa) ma anche di altri …in America col Gen. Custer. .in Giappone… in Germania… in Russia.. (omissis…) in un lungo arco di tempo, dai primi anni del 1800 agli anni 40 del 900…(omissis…)”.

strani-italiani_vincenzo-meleca

museo_appenzellerL’Appenzeller Museum è nato nel 2009 come museo etnografico di famiglia.
Rapidamente si è espanso nello spazio e nella tipologia delgi oggetti raccolti, anche grazie a numerose importanti donazioni.
Oggi copre, nelle sue varie sezioni, un’area di 300 mq con decine di migliaia di “pezzi”, che coprono i più svariati interesse, ed è ubicato nelle prestigiose ex scuderie del conte Puricelli a Lomnago.
E’ stato ideato e viene gestito dall’ingegner Liborio Rinaldi.
Il museo è oggetto di numerose visite da parte di privati, associazioni, scuole; su di esso sono stati fatti servizi da parte di La6, Rete 55 e recentemente da Varese News.
Nell’ampia corte si sono tenute rappresentazioni teatrali e si è svolto un raduno di Ferrari e auto d’epoca.

La Voce del Museo vuole essere un metodo veloce per raggiungere tutti contrabbbandieri di cultura. Viene inviato mensilmente per e-mail.
Sul sito www.museoappenzeller.it viene creato un archivio storico con la possibilità di scaricare i singoli numeri.

Febbraio 2014, anno II, numero 2

La Poesia del mese: LEVIGATE TRASPARENZE di Paola Surano (pag.6)

2014 02 01 La Voce_Pagina_6

2014 02 01 La Voce_Pagina_1

2014 02 01 La Voce_Pagina_2

2014 02 01 La Voce_Pagina_3

2014 02 01 La Voce_Pagina_4

2014 02 01 La Voce_Pagina_5

La rosa in scatola
di Paola Surano
Ciccio Urso Editrice, Avola (SR), 2013
ISBN: 978-889838139-5
Pagine: 55

Costo: 9,50 €

Recensione di Lorenzo Spurio

Chi conosce Paola Surano, anche non profondamente come me, la ritroverà in pieno in questo libro. Chi, invece, non la conosce, la conoscerà per la prima volta con queste liriche che si leggono con piacevolezza. Sfogliando le pagine e dunque avanzando nella copertina_Surano2013lettura, si respira un’aria fresca e mai identica, un’atmosfera gioiosa e spensierata di una donna matura che giorno dopo giorno, ora dopo ora, coglie dal mondo che la circonda tutto ciò che esso ha di bello da offrirgli. Ed è per questo che quando mi capita di recensire le sillogi di Paola Surano non posso fare a meno di osservare che le sue opere sono un chiaro esempio di lode al creato e un ringraziamento beato al Creatore. E’ evidente la fede cattolica della scrittrice che si evince in varie liriche e nella sua stessa grande anima filantropica.

Paola si identifica con l’altro e con esso colloquia, si diverte, gioca e cresce in quel cammino fatto di strade asfaltate e altre sterrate, di gioie e dolori, di felicità ed affanni. Su tutto domina sempre la speranza e la convinzione che la ricchezza non è in noi, ma nel rapporto che con gli altri intessiamo.

Chi è l’altro allora verrebbe in mente da chiedersi?

Il nostro amico, nostro cognato, il vicino di casa, l’anziana che incontriamo sempre alla spesa, ma anche il barbone, il militare americano impegnato in una missione Oltreoceano, il cieco, il violento. Le parole di Paola, che si sciolgono in un linguaggio parzialmente musicale ed estremamente evocativo, fanno parte di una lingua senza tempo, un idioma di pace, di solidarietà e di comunione con gli altri.

Non esistono frontiere, sembra sussurrare la poetessa, quando parla di persone che appartengono ad altre città, regioni o a paesi a noi molto lontani e geograficamente e culturalmente come il Mozambico:

E’ lunga la strada per le donne,
in Mozambico.
[…]
camminano e camminano
[…]
lontano chilometri dal villaggio.
E camminano e camminano
andata e viaggio.
Se mettessero in fila tutti i loro passi
sarebbero ormai lontane, le donne
in Mozambico.

Una poesia stupenda che fotografa una realtà locale africana lontanissima dalla nostra frenesia giornaliera: il tempo sembra scandito dal camminare, come se si trattasse di una sorta di pellegrinaggio o di un tour de France a piedi, tappa per tappa. Nella poesia la Nostra mette in luce la difficile condizione della donna nell’ex colonia portoghese dove sono sulle spalle della donna una serie di attività che in una realtà poco evoluta come quella, vengono a significare dei veri e propri pesi che la indeboliscono e ne minano giorno dopo giorno la salute. Una realtà che Paola Surano ha visto con i suoi occhi in un recente viaggio per visitare il Centro dell’Associazione Macibombo Onlus che dedica le sue attività all’istruzione delle bambine.

Paola Surano canta la natura con i suoi rimandi alla flora e al lago, fonte ispiratore e di meditazione di tante liriche; ma commemora anche il ricordo di persone che, pur avendo intrapreso una strada parallela alla nostra, sono poi decedute lasciandoci (apparentemente) soli in quel percorso.

L’uomo è una summa di esperienze e di episodi, alcuni voluti altri fortuiti, e in ciascun caso non è che il prodotto di una serie di incontri, unioni (fidanzamenti, sposalizi, o amicizie) e distacchi da altre persone. Siamo quel che siamo solo perché ci rapportiamo al mondo. E il mondo non sono i monti e i mari, ma l’umanità, il gruppo sociale a cui la Nostra parla, si ispira e invoca affinché quell’animo solidaristico d’amore incontaminato per l’altro che le è proprio, possa contagiare con sapienza anche qualcun altro.

Ciascuno di noi traccia un sentiero
e cammina per anni,
inconsapevole
che il suo incrocerà
con un altro sentiero
e ne nascerà un incontro
e, forse, un tratto di strada
insieme.
(“Sentieri”,  p. 31).

La silloge lascia il posto anche a scenari più cupi e che fanno diretto riferimento alla cronaca giornaliera, quale i due tremendi assassini di Yara Gambirasio e di Sara Scazzi, nella cui poesia la Nostra riflette sul fatto che per quelle due ragazze, improvvisamente e beffardamente, il tempo si è annullato e non hanno più avuto l’occasione di vivere la vita (innamorarsi, sposarsi, avere un figlio o semplicemente viaggiare): “non ho mai pensato di non avere tempo/ per vivere la vita/ non ho mai pensato di finire così” (p. 39). In “Preghiera arrabbiata” la poetessa utilizza un linguaggio duro e indignato, è furente per la condizione sociale alla quale giornalmente assistiamo dominata da atti violenti, azioni di guerra, femminicidi e abomini di altra natura che denigrano l’essere umano e che portano la poetessa a far appello a Dio affinché aiuti l’uomo a ritrovare la sua strada.

In un mondo tanto difficile e doloroso, la speranza è un ingrediente necessario per andare avanti.

Paola Surano, come una maga bianca, ci regala questo elisir della beatitudine sulla terra con la riscoperta del semplice.

Lorenzo Spurio
(scrittore, critico letterario)

Jesi, 15-07-2013

E’ SEVERAMENTE VIETATO DIFFONDERE E/O PUBBLICARE LA PRESENTE RECENSIONE SENZA IL PERMESSO DA PARTE DELL’AUTORE.