Tracce di Cultura – l’Inform@zione OnLine – Un pomeriggio di Poesia, Letteratura e Musica

Il mese di marzo è mese di rinnovamento, di novità, di vita nuova.
Proprio il 21 marzo che segna, infatti, la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, è anche la Giornata Mondiale della Poesia.

Cosa sarebbe il ritmo della quotidianità senza la Poesia, senza quel leggero soffio vitale che riesce a toccare il cuore di tutti noi con parole “alate” come dicevano gli antichi, trasformando ciò che ci ingabbia nella realtà, in una possibilità di vita nuova e di visione “altra”, rispetto a ciò che ci circonda e che abitualmente viviamo? La poesia è la prima forma letteraria con cui l’Occidente ha tramandato ai posteri la sua storia, la sua cultura, le gesta degli eroi e i sentimenti dell’uomo.
La poesia, la musica, la raffigurazione visiva e plastica, come sappiamo, sono espressioni d’arte antiche quanto l’uomo e affondano le loro radici nell’animo dell’uomo stesso.

Con la collaborazione di
– Inform@zione online di Busto Arsizio
-Teatro Fratello Sole di Busto Arsizio
– Appenzeller Museum di Bodio Lomnago
– Ditta Emanuela De Bernardi di Busto Arsizio

Il 24 marzo presso la Sala Polifunzionale del Teatro Fratello Sole in via Massimo d’Azeglio nº1, alle ore 16, l’Associazione Culturale TraccePerLaMeta – TraccePerLaMeta Edizioni presenterà un pomeriggio dedicato alla poesia, alla letteratura e alla musica.

Paola Surano e Anna Maria Folchini introdurranno Ilaria Celestini, critico letterario e direttore editoriale di TraccePerLaMeta Edizioni, che presenterà il suo nuovo libro “Alzo gli occhi verso i monti – appunti di viaggio nella vita”. Poetessa e scrittrice a tutto tondo, Ilaria Celestini con questa sua ultima opera trasmette un messaggio che evidenzia tutto quel patrimonio di emozioni, conoscenze, sensibilità che non solo è suo personale, ma che accompagna sempre il cammino degli esseri umani che sanno conservare sempre, in ogni momento, speranza e gratitudine a Dio e alla vita.
I poeti che hanno dato la loro adesione entro il 10 marzo – fra questi anche Gianluigi Marcora –  leggeranno le loro poesie e il Coro femminile Adansonia si esibirà negli intermezzi musicali sotto la direzione del Maestro Carmelo Massimo Torre.

L’intero evento sarà trasmesso in diretta FB sulla pagina di TraccePerLaMeta Edizioni partire dalle ore 16.

L’ingresso è libero, ma per ragioni organizzative è necessario prenotarsi entro il 18 marzo e fino ad esaurimento posti:

Anna Maria Folchini Stabile
Paola Surano 

www.tracceperlameta.org

https://www.facebook.com/TraccePerLaMeta.Edizioni/





Tracce di Cultura – l’Inform@zione OnLine – Bernardino Orlando: vivere e raccontare la propria disabilità

Chi scrive é testimone del tempo che sta vivendo e condivide con i suoi lettori ricordi, emozioni, avventure, sensazioni che lo vedono protagonista e di cui desidera che non si perda memoria.

È quanto ha fatto Bernardino Orlando, classe 1959, nel suo libro “Una vita da non dimenticare” , pubblicato per i tipi di TraccePerLaMeta Edizioni, 2016.

L’Autore, raccontandosi fin dalla tenera etá, descrivendosi come un bimbo vivacissimo e sempre allegro, è nato a Bernalda (MT). Ma è cresciuto, ha vissuto e ha abitato e respirato l’aria dei luoghi intorno a Busto Arsizio, senza perdere i legami con i parenti più lontani, membro di una famiglia composta da persone normali che si volevano e si vogliono bene, che conservano affetti e legami, che lo hanno supportato come meglio hanno potuto nel suo cammino verso la meta del diventare uomo, marito, padre di famiglia, nonno, lavoratore assiduo, amico generoso e soprattutto persona onesta che ha saputo amare ed essere amato e stimato da tutti coloro che lo hanno conosciuto e lo conoscono.

Bernardino Orlando é un buono, come si dice comunemente, ma é anche una persona dalla tempra forte che in questi ultimi anni affronta con coraggio da lottatore insieme alla moglie, alle figlie e ai familiari tutti una malattia progressiva e terribile, la SLA, che gli ha tolto nel tempo l’autonomia, ma non la voglia e la forza di vivere.

Abbiamo pubblicato il suo diario di vita nell’intento di dare a tutti coloro che affrontano il cammino doloroso e tortuoso di una male progressivo e gravemente invalidante, il sostegno morale, il conforto di non essere soli, di poter pensare che la dignità di persona non è mai persa quando c’è nel cuore la consapevolezza che lo stesso esistere è un’opportunità unica per chi sa recepirla come tale.

Bernardino Orlando in questa sua biografia/testimonianza dice che la sua vita potrebbe sembrare un fiasco a vederla solo dal punto di vista del crollo della salute e delle capacità fisiche, ma nella sua realtà personale di uomo che si definisce “credente nella religione e nel prossimo”, egli ha la certezza che l’aver corso sempre, l’essere sempre stato disponibile nel fare il suo lavoro, bene e sollecitamente, andando incontro a tutti coloro che nel tempo hanno avuto bisogno di lui, lo ripaga di uguale moneta; per questo motivo non si sente solo e per quanto dura possa essere la sua vita, chi lo assiste, a partire dalla moglie e dalle figlie, per finire anche alle persone dell’ASL che lo curano, tutti, gli danno il conforto e la certezza che la vita è una cosa cara e meravigliosa.

Ilaria Celestini, critico letterario, poetessa e scrittrice, direttore editoriale di TraccePerLaMeta, nella sua prefazione parla in modo commosso e rispettoso di Orlando e di come le pagine della sua opera siano esempio della vera nobiltà del cuore. “Commuove l’anima e davvero qui il critico letterario sente il bisogno di inchinarsi davanti al racconto della fame, della fatica, del lavoro, delle prove che incessantemente hanno martoriato e forgiato l’anima di un uomo che, anche in mezzo ad ogni tipo di dolore, ha saputo mantenere la capacità di uno sguardo buono. Dino avrebbe avuto non uno, ma mille motivi per recriminare e maledire il destino, la sorte, la vita; invece benedice… Non si è lasciato abbruttire dalla vita; in psicologia la capacità di reagire costruttivamente alle avversità è definita resilienza: in questo senso egli è realmente un “campione della resilienza”…. La lettura di questo libro offre molti spunti di riflessione, anche sul piano sociologico: come eravamo negli anni 70 e 80? Dino ce lo ricorda con ironia, grazia e vivacità: è il tempo delle compagnie di amici, delle tavolate di parenti, degli scambi di auguri, della schiettezza di un bicchiere di vino e di un pasto consumato in semplicità e allegria”.

Dino Orlando scrive con il puntatore ottico un libro che è un inno alla vita e alla sua bellezza, ringraziando Tutto e tutti. Allora, come scrive Ilaria Celestni, “… tutti noi che crediamo nei valori dell’Uomo e della sua Dignità, nel nome di quel Dio che, come giustamente Dino ci ricorda, è con noi e non ci abbandona, siamo certi che la vita vera, già su questa Terra, prima ancora che nei cieli, è fatta di amore, di piccoli gesti di premura e tenerezza condivisi, di stupore e gratitudine; non di odio, di ambizione e di livore. …E come credenti, come lettori, e soprattutto come uomini, diciamo grazie a Dino per il dono di questa sua testimonianza, e ci stringiamo commossi in un abbraccio, per tutto quello che ci ricorda e che ci insegna”.

Bernardino Orlando
“Una vita da non dimenticare”
TraccePerLaMeta Edizioni, 2016

Anna Maria Folchini Stabile
Paola Surano 



182_una-vita-da-non-dimenticare900

Una vita da non dimenticare

Collana Cinabro – Visual | Cultura e Società
Bernardino Orlando

[pagina web autore]

4.11.2016, 192 p., filo refe
Curatore: Ilaria Celestini
Prefazione: Ilaria Celestini
ISBN: 978-88-98643-77-6

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB 

acquista_online_tplm



Tracce di Cultura – l’Inform@zione OnLine – Rosanna Cavazzi: dalla scuola alla scrittura, una vita dedicata all’educazione

Leggere Rosanna Cavazzi significa avere sempre la certezza che i suoi messaggi educativi emergeranno dalle pagine dei suoi libri e avranno lo scopo di migliorare il nostro modo di vivere e di intendere la vita.

Legnanese di nascita, Rosanna Cavazzi abita a Busto Arsizio ed è conosciuta da molti come insegnante di Matematica e Scienze per aver insegnato per anni nelle scuole statali locali, ma coltiva da sempre l’amore per la letteratura e scrive racconti e romanzi che l’hanno portata alla ribalta dei premi letterari in tutt’Italia grazie alle sue opere pluripremiate ovunque.

Di carattere schivo e riservato, può passare inosservata a chi si aspetterebbe di incontrare un personaggio roboante e pieno di sé.

La professoressa Rosanna Cavazzi, invece, è di poche parole, gentilissima nel modo di porsi, sorridente, pronta all’ascolto, ma essenziale, precisa in ciò che dice e vuole comunicare, qualità tutte che le vengono sia dalla sua professione – e che danno a chi la incontra la sicurezza di avere innanzi un punto di riferimento educativo e conoscitivo – sia dal carattere di persona attenta al mondo e a ciò che la circonda.

Abbiamo chiesto a Rosanna Cavazzi, la signora del romanzo di Busto e dintorni, in occasione della presentazione presso Busto libri – Libreria Boragno il 14 dicembre alle ore 17.30, di parlarci del suo modo di intendere la scrittura e il significato del suo scrivere.

Un’autrice donna per romanzi in cui le protagoniste sono donne: quanto la sua vita personale ispira e “condiziona” le trame dei suoi romanzi?

Sicuramente la mia vita ispira un poco le trame dei miei romanzi, infatti io credo molto all’amicizia e all’onestà, valori che sono sempre presenti nei miei scritti. Inoltre, se posso azzardare, io penso che se le donne governassero i vari Paesi, avremmo un mondo migliore.

Le figure maschili co-protagoniste hanno a loro volta il timbro della sicurezza e della rettitudine morale conquistata attraverso lo studio, l’impegno personale e il lavoro. Quali figure incontrate nella sua vita la ispirano e quanto?

Sicuramente mio padre perché, pur avendolo perso molto presto (avevo solo 10 anni), mi ha trasmesso quei valori, come l’onestà, la rettitudine, l’impegno nello studio e nel lavoro, sempre presenti nei miei romanzi. Inoltre, mi ha insegnato a sognare e ad amare la natura in tutte le sue forme. Tutti valori che ho cercato di trasmettere a mio figlio e ai miei studenti.

Il registro narrativo del suo racconto è pacato, ma le vicende vissute dalle protagoniste sono forti e intense. Come riesce a modulare vicende narrate e caratteri dei personaggi?

Le vicende narrate sono frutto della mia fantasia, già spiccata fin da piccola (grazie sempre a mio padre) anche se alcuni episodi, come quelli divertenti della vita scolastica, sono veri. Riguardo alle protagoniste mi ispiro un po’ al mio carattere, positivo anche se riservato. Diciamo che in tutti i miei romanzi c’è qualcosa di me.

La scrittura è diventata un impegno a tempo pieno per lei e i suoi romanzi godono di premi in ogni concorso per narrativa edita dovunque in Italia vengano presentati.Quale premio conseguito e per quale romanzo l’ha particolarmente soddisfatta e perché?

Sicuramente “L’albero di Giulia” per il quale ho vinto il secondo premio al concorso nazionale “Nero su Bianco – Mino De Blasio” di San Marco dei Cavoti, romanzo che gli studenti del liceo classico del luogo hanno gradito moltissimo e questo mi ha reso immensamente felice perché il mio intento era proprio quello di trasmettere ai giovani il messaggio della bellezza della vita, vita che passa da una generazione all’altra, nonostante le avversità che si potrebbero incontrare sul proprio  lungo cammino nel divenire adulti. Infatti, l’albero non deve essere inteso come essere vegetale, bensì come trasmettitore di vita.

Qual è il messaggio di vita ed etico che desidera trasmettere e quali sarebbero nel suo desiderio di scrittrice i destinatari privilegiati tra i suoi lettori?

Il messaggio che vorrei trasmettere, particolarmente ai giovani, è quello di non arrendersi mai di fronte alle vicissitudini della vita e di non abbandonare per nulla al mondo i propri sogni, purché li si persegua onestamente, senza prevaricare gli altri. Il mio motto è: “La vita è meravigliosa e va vissuta fino in fondo”.

Quale domanda tra le tante che le vengono poste nelle interviste, non le è stata ancora fatta e desidererebbe che un intervistatore le ponesse?

Non saprei cosa rispondere. Forse: “voi provate a farmi la domanda e vedrò se sono in grado di rispondervi”.

Ricordiamo i romanzi già pubblicati da Rosanna Cavazzi per i tipi di TraccePerLaMeta Edizioni: – L’albero di Giulia, 2016; La stagione dei sogni e delle rose, 2017; Angiolina – Oltre l’amore, 2017; La perseveranza del ragno, 2018.

Con altri editori la scrittrice aveva pubblicato ” Piccole storie di uomini e animali” (2014), Favole per tutte le stagioni (2014), ” Residenza azalee” (2016).

La scrittrice Rosanna Cavazzi incontrerà i suoi lettori Il 14 dicembre prossimo in occasione della presentazione del suo ultimo libro “La perseveranza del ragno”,TraccePerLaMeta Edizioni, presso Busto libri – Libreria Boragno , via Milano 4alle ore 17.30

Ingresso gratuito

Anna Maria Folchini Stabile
Paola Surano 



La perseveranza del ragno
di Rosanna Cavazzi

[Pagina Web Autrice]

Collana Oltremare – Narrativa

Prefazione: Ilaria Celestini
Curatore: Ilaria Celestini
Direttore editoriale: Ilaria Celestini
20.6.2018, 216 p., brossura
Formato 138×216 mm
ISBN 978-88-85566-19-4

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB 

acquista_online_tplm



9° edizione di “Mille e… Una Storia” – InformazioneOnLine

La nostra Presidente Anna Maria Folchini Stabile che ha fatto parte della Giuria del Premio, accompagnata dall’avv. Paola Surano, nostra Tesoriere, ha partecipato ieri alla serata di premiazione dell’importante evento culturale promosso dall’ INFORM@ZIONE di Busto Arsizio, tenutasi presso il Teatro Sociale, alla presenza del gotha politico e industriale locale.
Un ringraziamento particolare al direttore  Gianluigi Marcora e a tutto lo staff.
 
 
 
 



Tracce di Cultura – l’Inform@zione OnLine – Enzo Meli: scrivere libri come sceneggiature

Enzo Meli è noto alla gente di Busto e dintorni per il suo passato di autore televisivo, produttore e imprenditore.

Le sue origini professionali si ricollegano al mondo di TeleAltomilanese e Antenna 3 Lombardia che hanno segnato la nascita delle TV private italiane e che sull’esempio di Renzo Villa, Cino Tortorella, Enzo Tortora e Beppe Recchia hanno visto da Busto fiorire tutto il mondo dello spettacolo televisivo commerciale.

Molteplici i contatti professionali e commerciali che hanno segnato il suo percorso di vita, per non parlare delle amicizie vere nate in quell’epoca e perdurate fino ai giorni nostri.

Nomi eccellenti che sono pietre miliari imprenditoriali e televisive italiane, ma Enzo Meli ne parla solo come di amici che la vita gli ha concesso la fortuna di incontrare; tanto che pur nella sua personalità estroversa e brillante, parla di sé come di un uomo che ha vissuto l’avventura splendida e unica di un lungo periodo di crescita e disponibilità a cambiare adattandosi al nuovo che incontrava.

Solo guardando da questo punto di vista è possibile capire Enzo Meli scrittore.

Autore di “io & Paolo Coelho“, una riflessione personale su se stesso e la società italiana del secondo Dopoguerra,  e di due romanzi gialli, ” I delitti del santo di maggio-The show must go on” e “I delitti del Santo di Maggio 2 – Il nodo“, nella saggezza della maturità Enzo Meli si è riscoperto scrittore, capace di utilizzare una scrittura cinematografica ricca di flashback e finzioni narrative di alta drammaticità che conferiscono ai suoi libri la vis drammatica delle grandi scritture che catturano il lettore e lo tengono avvinto fino alla parola “fine”.

Domenica 18 novembre, alle ore 17.30. presso Busto Libri-Galleria Boragno di via Milano 4, a Busto Arsizio il critico letterario e direttore editoriale di TraccePerLaMeta Edizioni, Dott.ssa Ilaria Celestini, incontrerà Enzo Meli, presenterà l’autore e condurrà una chiacchierata letteraria sulle sue opere e in particolare su “I delitti del Santo di Maggio 2 – Il nodo”, sua ultima creazione letteraria.

Per l’occasione abbiamo intervistato l’autore e gli abbiamo chiesto

– Signor Meli, cosa la spinge in questa prolifica avventura letteraria?

La mia insonnia? (Forse)

– Perché scrivere in un tempo in cui sembra che nessuno più legga?

…!!! Mi sta dicendo che tutti siamo scrittori e nessuno legge… Io sono l’ultimo dei pazzi in giro che vuole scrivere …

Il paradosso nel paradosso nel paradosso, le mie figlie mi dicono, potevi iniziare un po’ prima, magari oggi saresti famoso e ricco…Vero!!! Ma prima non soffrivo d’insonnia, oggi si, nel frattempo i lettori sono diminuiti di numero e io non posso diventare ricco. Oggi nessuno legge. … Le faccio una domanda: Ma c’è stato veramente un tempo in cui si leggeva molto in Italia?…

Aggiungo che, a mio avviso, l’autore di un libro non lavora per sé stesso, … un autore scrive per farsi leggere.

– Quanto della sua esperienza di vita e professionale si nasconde nelle sue opere letterarie?

Per quanto logorata, continua a essere la figlia dei miei pensieri, il vissuto.

Il mio secondo libro “io & Paulo Coelho” mi ha dato la possibilità di raccontare il mio modo di vedere il Mondo in diretta dal basso in alto e poterlo raccontare ai nostri nipoti… Un momento catartico, purificatorio, utile per poter raccontare la mia verità, aprire cassetti privatissimi che ho protetto per 70 anni …

– Quale messaggio vuole consegnare ai giovani che leggono i suoi libri?

L’importanza della famiglia, un diritto fondamentale … il riconoscimento della dignità inerente la famiglia e dei suoi componenti, …sottolineando l’importanza dell’universalità della famiglia…

– Quale convincimento riporta dalle varie presentazioni delle sue opere in tutta Italia e dall’incontro con i suoi lettori e con il suo pubblico?

Che piacciano…ah, ah, ah.  Il mio convincimento è quello di continuare a scrivere almeno un romanzo all’anno, sempre…seguendo il mio stile, in Sicilia sarei il “cunta storie”, raccontare romanzando la vita vera…

Non perdete la presentazione presso la Galleria Boragno il 18 novembre alle ore 17.30!

Conoscere Enzo Meli sarà un’esperienza interessante.

Ingresso gratuito.

Anna Maria Folchini Stabile
Paola Surano

www.tracceperlameta.org

https://www.facebook.com/TraccePerLaMeta.Edizioni/



I delitti del Santo di Maggio 2. Il nodo
di Enzo Meli

Collana Oltremare – Narrativa

19.7.2018, 280 p., brossura
Curatore: Ilaria Celestini
Prefazione: Ilaria Celestini
Nota critica: Carmelo Corrado Occhipinti
Direttore editoriale: Ilaria Celestini
Formato: 138×216 mm

ISBN 978-88-85566-21-7

TraccePerLaMeta Edizioni

178_I-delitti-del-Santo-di-Maggio900

I delitti del Santo di Maggio
The Show Must Go On

Collana Oltremare – Narrativa
Enzo Meli

2.9.2016, 312 p., filo refe
Curatore: Ilaria Celestini
Prefazione: Cino Tortorella
Nota Critica: Ilaria Celestini
Direttore di Collana: Ilaria Celestini

ISBN 978-88-98643-72-1

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB 

acquista_online_tplm



 

Tracce di Cultura – l’Inform@zione OnLine – Paolo Balzarini, il suo nuovo romanzo

Nascere e crescere lungo le sponde dei nostri laghi, in un clima dolce ed esclusivo, favorisce l’insorgere nella personalità e nella scrittura degli autori che narrano vicende che in questo ambiente si svolgono, di una attenzione particolare alla natura singolare che abbiamo la fortuna di avere attorno, e all’umanità delle persone che abitano i nostri luoghi e che diventano poi i personaggi dei loro libri.

Non può essere altro che la sensibilità e la curiosità ciò che muove lo scrittore a raccontare le vicende di umanità e di anime che vivono in un tempo dilatato, rallentato, attento all’individuo, in un contesto che ha ritmi e fascino propri e che lascia spazio a domande e a riflessioni che necessitano di tempo per sé e per la propria anima sempre alla ricerca di risposte vere ed esclusive.

Paolo Balzarini, classe 1965, nato ad Angera, che ha trascorso la sua vita tra Taino, Varese e Sesto Calende, che dei luoghi del lago e dintorni conosce tutte le pieghe, dopo decenni di vita dedicati alla progettazione e ai brevetti, si dedica alla scrittura in modo accurato, trovando in essa sfogo e missione.

Il suo intento, infatti, è parlare del cammino che ogni essere umano deve fare nella propria crescita personale, operando scelte e cambiamenti con fiducia e con la “coscienza” manzoniana che un fine migliore è sempre pronto per chi sa vedere il proprio destino come una tela da tessere in cui l’impegno e la fiducia sono fattori indispensabili.

Essere editori significa porsi davanti alla scelta del pubblicare o no i testi proposti in lettura dagli autori, avendo il fiuto istintivo di prevedere se i libri pubblicati incontreranno il favore dei lettori, perché al di là della visione commerciale, l’editore, quando è un buon editore, è un lettore.

Abbiamo conosciuto Paolo Balzarini quasi per caso al Salone Internazionale di Torino qualche anno fa. Aveva le fotocopie del suo primo libro sottobraccio e desiderava conoscerci.

Ci siamo piaciuti reciprocamente, perché il suo merito è, tra gli altri, presentare un testo già curato, corretto nella esposizione, completo nella fabula, pronto per l’editing finale, perché Paolo Balzarini lavora in modo sistematico, come gli scrittori di maggior fama, e non in modo estemporaneo o casuale, dedicandosi alla scrittura in modo metodico e con tempistiche quotidiane.

Dopo i suoi romanzi d’esordio, “Via Cadorna, 41 bis” e “Le Gatte di via Sara“, è ora in prossima uscita “70 volte 7” (tutte le opere sono pubblicate da TraccePerLaMeta Edizioni con la cura editoriale di Ilaria Celestini, critico letterario e direttore editoriale della casa editrice) e intervistiamo Paolo Balzarini per conoscerlo meglio e sapere da lui cosa si prova ad avere ottenuto così ampi riconoscimenti per i suoi romanzi da parte di numerose giurie di Premi Letterari in ogni parte d’Italia.

Qual è il motivo di fondo ispiratore della sua scrittura?

Ho scoperto la scrittura quasi per caso, anche se sono convinto che il caso non esiste. Una persona è pronta a scrivere quando ha talmente tanto da dire, che non riesce più a contenere quello che ha dentro. Tutto diventa naturale e le sensazioni, le emozioni, tracimano dal cuore, sotto forma di pensieri. Detto così potrebbe sembrare un atto di liberazione, personalmente l’ho vissuta più come un’esigenza di condivisione. Dopo le prime esperienze, mi sono convinto a continuare soltanto quando ho capito che non facevo fatica, anzi mi divertiva. Se diventa faticoso, meglio smettere. Per me scrivere è un’esigenza dell’anima e frutto di ispirazione, pertanto il merito personale è marginale.

Come si articola il “messaggio” attraverso le tre opere già pubblicate che potremmo definire una trilogia spirituale?

È un messaggio ovviamente in evoluzione. Nel primo romanzo il tema è abbastanza semplice, ed è quello della speranza. Il protagonista lotta per il suo obiettivo, spesso senza un filo conduttore, ma lasciandosi trasportare da eventi apparentemente casuali. L’essere trasparente, a tratti ingenuo, è la sua salvezza e lo porterà a diventare qualcuno. Quel qualcuno, che invece imprigiona la protagonista del secondo romanzo, dove l’irrequietezza interiore diventa il vero motore del riscatto. L’avere tutto comporta spesso non avere niente ed aprire gli orizzonti diventa fondamentale per ritrovare una felicità che lei aveva dimenticato. Così inizia un percorso di guarigione, attraverso l’introspezione, ristabilendo le giuste priorità, comprese le relazioni con gli altri, perse ormai da tempo. Guarigione che è presente nel terzo romanzo sotto un’altra forma, un po’ più complessa e articolata, quella delle relazioni con il nostro albero genealogico. Attraverso la meditazione e il perdono si vengono a sanare dinamiche ancora aperte, che i nostri avi non hanno saputo superare quando erano in vita. Situazioni che spesso incidono sulla nostra quotidianità e di cui non ci rendiamo assolutamente conto. Tre messaggi: la speranza nei propri sogni, il riscatto per una nuova felicità e il perdono che arriva da lontano; e un unico denominatore comune, l’amore.

Che senso ha offrire alle donne e agli uomini del nostro tempo una visione positiva del vivere, imperniata sui valori di una Fede profonda che indirizza, sostiene e aiuta a sperare?

Mi considero spirituale, in contrapposizione ai materialisti. Le religioni spesso ci presentano una fede da vivere nella costrizione di norme e precetti, limitando la sfera d’azione della vera Fede, intesa come fiducia che crede nell’impossibile, sostenuta dalla parte divina che è in noi. Noi siamo il tempio di Dio, indipendentemente dal nostro credo religioso, e vale anche per chi pensa di essere ateo, perché, inconsapevolmente, rimane uno strumento della Creazione. Tuttavia, bisogna riconoscere che la Fede non è il fondamento esclusivo di un vivere onesto e irreprensibile. Non è solo una questione di principi, perché basta osservare i Codici promulgati nei vari Stati e si ottengono cittadini modello, aggiungerei cittadini onesti, ma spesso troppo tristi. Prendere consapevolezza della propria parte divina è invece un’altra cosa, è scoprire i nostri veri talenti, da condividere con gli altri nel nostro quotidiano. È un’esplosione di vita, aiuta a liberare e a perseguire i nostri sogni, concilia il rispetto verso gli altri con le nostre sacrosante libertà. Ci sprona a gioire, a sperare, a perdonare e ad affrontare la morte sotto un’altra ottica, perché non è più la fine di tutto. Per questo si cambia prospettiva e si ha una visione positiva del vivere. Riuscirci non è facile, perché è un cammino, e il fine è semplicemente quello di essere persone oneste, ma felici e appagate.

Quali premi letterari ricevuti hanno maggiormente soddisfatto l’ego di Paolo Balzarini uomo e scrittore?

Fare confronti è sempre antipatico. L’annuncio di un premio è motivo di soddisfazione, al di là del piazzamento, tuttavia il primo, ottenuto a Roma nell’autunno del 2016, per ‘Via Cadorna 41 bis’, rimane indimenticabile. Arrivando secondo fra gli inediti, avevo ottenuto, oltre la pergamena, anche una coppa, che non ricordo se tenevo stretta più con orgoglio o imbarazzo, durante il viaggio in metropolitana, al rientro verso l’hotel. Tutti mi guardavano strani … Ogni premio, e in due romanzi ne ho conseguiti undici, mi ha lasciato un’emozione e un ricordo legato alla città dove l’ho ritirato. Napoli, ad esempio, mi ha letteralmente stregato, spero di tornarci presto, per altri riconoscimenti.

Incontreremo Paolo Balzarini presso la Libreria Boragno BustoLibri via Milano 4 A Busto Arsizio il 18 novembre p.v. alle ore 10,30

La presentazione sarà introdotta da Paola Surano per TraccePerLaMeta Edizioni e interverrà Ilaria Celestini, direttore editoriale di TraccePerLaMeta Edizioni e critico letterario.

Tutti sono invitati.

Anna Maria Folchini Stabile
Paola Surano



Settanta volte sette
La forza del perdono
di Paolo Balzarini

[Pagina Web Autore]

Collana Oltremare – Narrativa

Curatore: Ilaria Celestini
30.10.2018, 384 p., brossura
Formato 138×216 mm
ISBN 978-88-85566-22-4

TraccePerLaMeta Edizioni

Le pubblicazioni di TraccePerLaMeta Edizioni sono ordinabili in qualsiasi libreria oppure acquistabili in tutte quelle online

LaFeltrinelli ibs2 amazon_logo_RGB 

acquista_online_tplm



 

Premiazione XVI Concorso di poesia “Sole d’Autunno”
sabato 29 settembre 2018, ore 17.00

Cinema Teatro Fratello Sole
via Massimo D’Azeglio, 1 – Busto Arsizio (VA)