Antonio Vulcano
Antonio Vulcano è nato a Bocchigliero (CS) nel 1948 e vive attualmente a Benevento.
Laureato in Fisica all’Università “Federico II” di Napoli, ha insegnato Elettronica e Informatica negli istituti tecnici.
Appassionato di storia antica e moderna ha scritto un libro: “La tragedia di Capo Matapan, dal diario di un sopravvissuto”, premio speciale 2017 al premio letterario “Nero su Bianco” di San Marco dei Cavoti (BN).
STRANE COINCIDENZECollana Oltremare – Narrativa 1.2.2018, 128 p., brossura ISBN 978-88-85566-14-9 TraccePerLaMeta Edizioni |
Che cos’hanno in comune due uomini semplici, onesti lavoratori del Sud che hanno sempre faticato per vivere, un falco abituato a lanciarsi dalle alture più impervie e un povero mulo cieco da un occhio?
Alcune strane coincidenze, come le chiama l’Autore, che li portano a incontrarsi, a dividersi per lunghissimo tempo e poi a ritrovarsi, a distanza di anni, in quel complesso e arduo periodo che va dalla Seconda Guerra Mondiale sino al “miracolo economico” degli anni Sessanta e oltre. Coincidenze o giochi del destino intrecciano le loro esistenze, in situazioni drammatiche create da chi comanda, da potente, la Storia. E con le vite di queste persone e di queste creature, altre vite e altri scenari si aprono e si chiudono, nel corso inesorabile del tempo, che disvela ogni mistero e ogni enigma, anche apparentemente insolubile. Una miss inglese giovanissima e le sue brillanti intuizioni; ammiragli e comandanti di navi militari; codici oscuri e un congegno per decriptarli: gli elementi che costituiscono questo romanzo sembrerebbero quelli più classici e ovvi del filone spy-story. E invece l’Autore, Antonio Vulcano, riesce a sorprenderci con un affresco di umanità viva, autentica, che mescola sudore e risate, dolori e tenerezze, umiliazioni e riscatti. Commuove e stupisce la capacità dell’Autore di provare amore e compassione non solo per le vicende umane, ma anche per il mondo animale e la natura. Tutto, sembra dirci questo romanzo, con la guerra viene stravolto, snaturato, violentato. Ma ciò che permane è ciò che rende vera la vita; e non è la vittoria, ma l’amore, nel gesto di amore e di aiuto gratuito di chi soccorre anche la più piccola e umile delle creature, che a sua volta prova amore, dolore e gratitudine e possiede una sua propria incommensurabile, irriducibile dignità che neppure le vicende più atroci riescono a spegnere. Ilaria Celestini |